Diario scolastico e nutrizione: perché i consigli della nutrizionista tra le pagine del diario? Intervista alla Dott.ssa Antonella Losa.
Sono velocemente trascorsi due anni della tua collaborazione con il Diario di Inalpi, i tuoi contenuti di base scientifica ma che si rivolgono direttamente ai ragazzi e ai loro genitori, quali sono le tue riflessioni da divulgatrice?
È stata una bella esperienza che mi ha dato modo di avvicinarmi di più ai ragazzi e comprendere meglio le loro esigenze, ma mi ha dato anche l’opportunità di offrire spunti e consigli sull’alimentazione ai loro genitori che spesso si ritrovano con poco tempo per cucinare, tante informazioni frammentarie e a volte contraddittorie in cui districarsi. Ho cercato di dare spunti per semplificare, per far comprendere più a fondo quale dovrebbe essere un’alimentazione sana ed equilibrata. Spero di esserci riuscita!
Quali sono stati i tuoi contenuti più letti?
Credo quelli in cui spiego la colazione e la merenda in modo pratico. Spesso ci ritroviamo davanti a delle tabelle nutrizionali con dei numeri, ma spesso la difficoltà è tradurre questi in numeri in reali quantità per trovare un equilibrio degli alimenti in un modo non troppo teorico ma più pratico, tenendo conto della disponibilità e dei gusti dei ragazzi.
Tu sei anche mamma di tre ragazzi che frequentano la scuole primaria e secondaria di primo grado: da genitore quindi vivi quotidianamente il tema che affrontano tutte le famiglie, giusto?
Esatto, ho due gemelle di nove anni e un ragazzo di dodici anni e comprendo bene le difficoltà dei nostri giorni con la gestione dei tempi, il mangiar sano, e l’educazione del gusto, proprio per questo cerco di offrire consigli pratici e di buonsenso, non soltanto corretti scientificamente.
La tendenza del bambino è quella di entrare in una zona di confort e tende a essere routinario, proprio perché alla ricerca di sicurezza: sta a noi genitori ingolosirlo per fargli scoprire la varietà degli alimenti, il primo vero punto di partenza per un’alimentazione equilibrata.
Ingolosire non vuol dire solo offrire ingredienti molto dolci, e noi stessi genitori a volte nutriamo dei pregiudizi, siamo convinti che più è dolce e più possa piacere, in verità il bambino può essere attirato da sapori diversi, quindi anche salati o più neutri e freschi.
Non bisogna abbattersi al primo rifiuto e neanche imporsi o arrabbiarsi, ma con molta naturalezza continuare a proporre e offrire periodicamente ingredienti e ricette diverse.
Milo, mio figlio ha scoperto così che ama il peperone crudo, sorprendendo anche noi, e da quel momento l’abbiamo inserito (nella giusta stagione estiva) in diverse preparazioni. Questo è un metodo che consiglio perché ci offre un ventaglio più ampio nelle preparazioni dei piatti.
Spesso incontro genitori alle prese con quattro cene diverse per ogni membro della famiglia e questo non è certo l’ideale per genitori che lavorano e i tempi spesso stretti nella quotidianità della società attuale.
Ecco perché consiglio sempre di educare al gusto, anche per rendere più semplice la vita di tutti i giorni: una sera ci sarà il piatto preferito di un membro familiare e il giorno di un altro, a rotazione.
Credi che sia educativo coinvolgere i ragazzi in cucina?
Certo! E non solo in cucina, anche in altre attività, come fare la spesa e organizzare la dispensa, perché questo è il modo più facile e più corretto per conoscere gli alimenti e attribuirgli valore già da piccolissimi.
Ogni età ha le sue possibilità e mansioni, quindi un bambino di cinque anni comincerà a aiutare nel pulire la verdura o anche i piani di lavoro, mentre un ragazzo più grande di 12/13 anni avrà accesso anche agli strumenti da taglio, ai fuochi di cucina, e agli elettrodomestici.
Cosa è cambiato secondo te negli ultimi anni rispetto al consumo del latte e dei suoi derivati?
Molti sono i dubbi sorti negli ultimi tempi, se ne parla di più, e spesso c’è un atteggiamento di diffidenza verso molti alimenti storici della nostra alimentazione.
Dubbi che avrebbero senso solo nei casi di un consumo davvero elevato rispetto a quello consigliato dal nostro centro di ricerca sugli alimenti e la nutrizione (CREA-NUT), la nostra istituzione ufficiale di riferimento che offre delle linee guida sempre aggiornate di quantità e frequenza per il corretto consumo di tutte le categorie alimentari.
Tu sei anche divulgatrice scientifica oltre al tuo lavoro in studio da nutrizionista, spesso sei ospite a convegni e ad eventi, oltre al Diario Inalpi dove pubblichi i tuoi articoli?
A dire la verità, ultimamente mi sto dedicando ai Podcast. Con una collega divulgarice, Alessandra Biondi Bartolini, stiamo pubblicando ogni settimana nuovi episodi di “C’è fermento, storie di uomini e microbi“, sugli alimenti fermentati. Anzi ti do un’anticipazione: tra poco usciranno gli episodi proprio sulla fermentazione del latte, che spero apprezzerete!