Sulla salubrità di ciò che mangiamo siamo proprio noi ad avere spesso un ruolo cruciale, da quando facciamo la spesa, a quando la portiamo a casa e la sistemiamo, a quando poi maneggiamo i vari alimenti per preparare i pasti, fino a quando, infine, decidiamo che fare degli eventuali avanzi.
Ci sono infatti alcuni passaggi in cui è più facile che in altri cadere in qualche distrazione o commettere qualche inconsapevole errore.
Vediamone insieme alcuni.
Quando facciamo la spesa
controlliamo ad esempio che:
- I formaggi confezionati non presentino condensa
- Le uova abbiano gusci ben puliti e senza fissurazioni
- Le lattine di legumi, ortaggi e cereali cotti non siano né ammaccate né gonfie
- Le confezioni di latte, yogurt e succhi di frutta non presentino rigonfiamenti
- I surgelati non siano brinati in superficie e, in caso ad esempio di verdure surgelate, non siano presenti blocchi agglomerati (significherebbe che è avvenuto un parziale scongelamento e ricongelamento, con conseguente rischio di limitata sicurezza alimentare)
Per i surgelati, inoltre, ricordiamoci di metterli nel carrello come ultima cosa, in modo che il periodo che trascorrono fuori freezer sia il più limitato possibile. Utile a questo proposito l’utilizzo apposite borse termiche.
Arrivati alla macchina
che, nella stagione calda, ci saremo premurati se possibile di non lasciare al sole, procediamo speditamente verso casa evitando deviazioni per altre commissioni, in modo che i cibi freschi e surgelati raggiungano in breve tempo frigorifero e freezer.
Quando usiamo il frigorifero
- Teniamo ben divisi gli alimenti crudi da quelli cotti (ad es. avanzi del pasto precedente), in modo che i microrganismi presenti sui primi – che li perderanno in seguito a cottura – non contaminino i secondi – che potremmo voler consumare senza (o con limitato) ulteriore riscaldamento.
- A questo scopo, non lasciamo alimenti scoperti in frigorifero, ma ricorriamo all’utilizzo di adeguati contenitori o carte per alimenti.
- Mettiamo sulla mensola più bassa, proprio sopra lo scomparto dell’ortofrutta, la carne e il pesce freschi crudi. È questa, infatti, la zona più fredda.
- La carne può generalmente essere consumata entro 3 giorni, tranne quella macinata che va utilizzata in giornata
- Il pesce è bene sia consumato nelle 24 ore
- A salire posizioniamo latte, latticini, paste fresche, dessert cremosi, uova.
- Nei ripiani superiori i salumi.
- Il punto meno freddo è la porta del frigorifero: riserviamolo per prodotti che non necessitano di molta refrigerazione, come le bibite.
- Uova e latte quindi non nella porta del frigorifero, ma nei ripiani interni
Quando scongeliamo un alimento
- Facciamolo trasferendolo in frigorifero (muovendoci quindi con adeguato anticipo) e non lasciandolo direttamente a temperatura ambiente
- Consumiamo l’alimento in tempi brevi
- Ricordiamoci che quell’alimento non andrà più ricongelato
Quando cuciniamo
- Laviamo frutta e verdura anche quando intendiamo sbucciarla, in modo da essere certi di non portare all’interno del frutto eventuali microrganismi indesiderati presenti all’esterno
- Per lo stesso motivo, è bene lavare anche meloni e angurie
- Utilizziamo taglieri non troppo vecchi e privi di solchi profondi, in cui potrebbero aver trovato dimora dei microrganismi indesiderati
- Non utilizziamo mai gli stessi utensili per maneggiare, posare o tagliare prodotti crudi di origine animale (carne / pesce) e prodotti di origine vegetale
- Non utilizziamo mai gli stessi utensili per maneggiare, posare o tagliare cibi cotti e alimenti crudi
- Dopo aver toccato alimenti crudi, puliamoci le mani con della carta assorbente usa e getta, e non con il canovaccio della cucina.
- Rispettiamo le modalità di cottura che garantiscono la salubrità del piatto cucinato: la temperatura al cuore dell’alimento deve raggiungere almeno i 70°C per tutti i tipi di carne e pesce e per le uova, con l’eccezione del pollame per il quale servono temperature maggiori (circa 80°C)
Quando conserviamo gli avanzi
- Mettiamoli in frigorifero appena si intiepidiscono, in un contenitore adatto: lasciarli a temperatura ambiente finché si raffreddano del tutto può limitarne la sicurezza alimentare.