Si è svolto lunedì 30 settembre, presso la Sala Aldo Moro della Camera dei deputati a Roma, il convegno “Italiani all’estero – intelligenze senza confini” – organizzato dalla senatrice Laura Garavini – vicepresidente Commissione Difesa del Senato.
L’obiettivo dell’incontro è stato quello di promuovere e diffondere informazione sul considerevole capitale umano italiano che vive e lavora all’estero, grazie all’intervento di medici, ricercatori, docenti universitari e imprenditori che, a vario titolo, hanno portato il loro “made in Italy” nel mondo.
Ambrogio Invernizzi, Presidente Inalpi SpA – è quindi stato coinvolto, in qualità di relatore, a partecipare al panel dal titolo “Eccellenze italiane – imprenditoria e professioni” a cui hanno preso parte anche Andrea Pappalardo avvocato internazionale, Florinda Saieva – ideatrice di Farm Cultural Park, Laura Tolettini – Digital Integration Manager Feralpi e Andrea Ciaffi ingegnere impiantista presso la Arup di Sydney. Il dibattito è stato moderato da Benedetta Rinaldi – giornalista e conduttrice televisiva.
Ambrogio Invernizzi è quindi stato chiamato a raccontare la propria esperienza di imprenditore, di come Inalpi, azienda la cui storia recente inizia nel 1966, dall’Italia, e più precisamente dal Piemonte, attraverso un lavoro quotidiano e un impegno costante, sia arrivata a varcare i confini per affermarsi in Europa e nel mondo – “Inalpi lavora oggi in circa 40 paesi nel mondo” – racconta Invernizzi – “un paio di anni fa abbiamo aperto una prima filiale estera – Inalpi France – con sede a Nizza, e il prossimo passo sarà quello di dare vita a una sede in Cina; in entrambi i casi ci avvalliamo della collaborazione di italiani che vivono sul territorio e che uniscono la conoscenza della realtà locale all’elevata capacità professionale”.
Ma la vera parola d’ordine per guardare, come imprenditore, a nuove iniziative che portino le eccellenze italiane all’estero, è “coraggio”: questo l’elemento che – secondo Ambrogio Invernizzi – “non deve mancare, per affrontare nuovi progetti, frutto di programmazione ma soprattutto espressione di una ferma volontà di promozione del vero made in Italy, quello che non ha concorrenti, e che assume ancora maggiore valore se è frutto della capacità di fare sistema, di creare collaborazione tra le tante realtà nazionali che possono essere davvero ambasciatori di eccellenze uniche al mondo”.