Il latte da agricoltura biologica

17 Febbraio 2020 | Filiera

Quando si parla di “Biologico”, spesso i consumatori non hanno ben chiaro quali siano le normative che si debbano rispettare per poter denominare così un determinato prodotto. Proviamo a fare chiarezza in ambito caseario.

La prima cosa che bisogna sapere è che la regolamentazione, non riguarda soltanto il momento della produzione, ma si parte ben prima.

La produzione biologica è un sistema globale di gestione dell’azienda agricola e di produzione agroalimentare basato sull’interazione tra le migliori pratiche ambientali, un alto livello di biodiversità, la salvaguardia delle risorse naturali, l’applicazione di criteri rigorosi in materia di benessere degli animali e una produzione confacente alle preferenze di tanti consumatori per prodotti ottenuti con sostanze e procedimenti naturali.

Il ciclo inizia con il foraggio per gli animali, coltivato senza concimi chimici e senza l’aggiunta di sostanze di origine sintetica, continua con metodi di allevamento naturali e prosegue con processi di lavorazione accuratamente monitorati e garantiti da un Ente per il controllo e la certificazione dei prodotti biologici.

Normativa

L’allevamento biologico segue le direttive stabilite dall’Unione Europea, segue le indicazioni definite nella normativa comunitaria (Reg. CE 2092/91, Reg. CE 1804/99, Reg. CE 834/07, Reg CE 899/08 ) integrata da successivi Decreti del Ministero delle politiche agricole, alimentari, forestali e del turismo (MiPAAFT).

Il rispetto da parte dell’azienda e del centro di confezionamento del latte e delle indicazioni da

normative è costantemente verificato sia dagli Organismi di Controllo sul metodo di produzione biologico, riconosciuti dal MiPAAFT, sia dai locali organi ufficiali di controllo per gli aspetti igienico-sanitari.

Il latte biologico è quindi un alimento che rispetta tutti gli standard qualitativi previsti dalle normative specifiche di prodotto, oltre ad offrire una garanzia sul metodo di produzione e sulla tracciabilità “dalla stalla al bicchiere.

Produzione

Uno degli aspetti caratterizzanti dell’allevamento biologico riguarda l’alimentazione delle bovine. Le prescrizioni e i limiti stabiliti dalla normativa sono numerosi e mirano ad avere un sistema di produzione sostenibile in equilibrio con le produzioni vegetali dell’azienda (foraggi e cereali) e con l’ambiente. Infatti, le produzioni vegetali biologiche sono ottenute senza l’utilizzo di concimi chimici, diserbanti o altri pesticidi di sintesi chimica. L’alimentazione delle bovine, per la produzione di latte

Biologico, deve essere incentrata su un largo utilizzo di foraggi (affienati, verdi o insilati) e un limitato utilizzo di concentrati (mangimi, cereali, semi di leguminose, ecc.). Gli animali inoltre devono avere libero accesso al pascolo, quando le condizioni pedoclimatiche lo permettono; questo consente di migliorare lo stato sanitario e di benessere complessivo degli animali e, in alcuni casi, anche la qualità del latte. Nelle aziende di fondovalle e di montagna il pascolamento viene normalmente praticato per 3-4 mesi, in funzione dell’altitudine. Nell’alimentazione inoltre non possono essere utilizzati gli alimenti che abbiano subito un trattamento con sostanze chimiche (come la farina di estrazione di soia, di girasole, ecc.) o derivati da piante e altri organismi geneticamente modificati (OGM); inoltre è vietato l’uso di vitamine o altri additivi di sintesi chimica. Spesso negli allevamenti biologici di montagna l’utilizzo del pascolo da parte delle bovine è facilitato dalla presenza di ampie aree di prato-pascolo, che presenta un’elevata biodiversità con numerose specie di erbe.

Un rapporto equilibrato tra animali allevati e superficie coltivata e pascolata (n. di capi/ettaro) è uno dei vincoli del metodo biologico per assicurare la sostenibilità ambientale dell’allevamento. Molta attenzione viene rivolta al benessere degli animali.

Le bovine in lattazione o asciutta devono essere preferibilmente mantenute libere in gruppo, meglio se con paddock esterno e con una zona di riposo con lettiera.

Le piccole stalle che utilizzano ancora la posta fissa, per il periodo invernale, dovranno prevedere un adeguamento delle strutture, e comunque assicurare nel frattempo la possibilità di accesso al pascolo quando possibile.

Le mutilazioni sono vietate e la decornazione consentita solo in casi limitati.

Ecco questi sono i motivi per cui produciamo un’intera linea da filiera biologica:

I nostri Formaggi Fontal Bio, Toma Bio, Burro Bio, Mozzarella Bio, Grattugiato Bio, Formaggini Bio sono interamente prodotti da latte e caglio tutti biologici.

Formaggini Bio

Potrete controllare da etichetta che la lista ingredienti è estremamente corta controllata e certificata per i formaggini. Il primo ingrediente è il latte, formaggio, caglio. Non ci sono polifosfati né conservanti.

Nei Formaggini Bio la percezione di sapidità è molto attenuata. Il primo ingrediente è il latte, un ingrediente che dona cremosità al prodotto.  Proprio per far risaltare la freschezza del latte utilizzato, questo viene lavorato entro le 24 ore dall’arrivo in azienda. Il formaggio con cui sono prodotti i formaggini è un formaggio fresco con soli 30 giorni di stagionatura.

Adesso vi resta soltanto da assaggiarli con più consapevolezza e serenità.

A noi resta il piacere di fare un gran bel lavoro per voi.

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