I nomi del latte nelle diverse lingue e la sua evoluzione ci mostrano l’approccio a questo alimento nei secoli e nelle diverse culture.
Latte, lait (FR), leche (E) nelle lingue romanze, milk (UK), melk (NL), Milch (D) in quelle germaniche.
Nord e Sud Europa guardano quindi il latte da due ottiche diverse: quello dell’allevamento da una parte, quello dell’alimentazione dall’altra.
Entrambi si rifanno a radici greche, che possiamo visualizzare nell’immagine mitologica della capra Amaltea che allatta un neonato Zeus.
Il nome Amaltea rimanda infatti alla parola almegein, mungere, che diventerà per i latini mulgere, che evolverà a sua volta in milk e negli analoghi nomi nordeuropei.
Possiamo poi immaginarci uno Zeus che deglutisce vorace il latte della sua nutrice, chiamato in greco gala dalla più antica radice più antica radice gal (o glu, gla, gar), che rimandava proprio al suono della deglutizione. Gala diventerà poi per i latini lac: da lì a latte, lait o leche il passo è breve.
Alcuni intravedono invece una radice comune per il germanico milk al “nostro” miele, dal latino mel, a indicarne il sapore dolce.
Certo è che latte e miele sono stati spesso associati nei miti antichi: tornando al piccolo Zeus, poté crescere – sfuggendo ai piani funesti del padre Crono – proprio con questi due alimenti: oltre al latte di Amaltea, il miele delle api del Monte Ida. E se pensiamo alla Terra Promessa dell’Antico Testamento, non era descritta proprio come terra dove “scorrono fiumi di latte e di miele”?
E il miele non è nemmeno l’unico alimento nascosto nelle parole che usiamo per il latte e i suoi derivati: da qualche parte, infatti, troviamo anche il pane.
Per arrivarci dobbiamo tornare nel Regno Unito, dove la categoria dei latticini si indica con il termine dairy. Nel Medioevo, la parola corrispondente era deierie, derivante da deie, ovvero serva. A sua volta, deierie è l’evoluzione del più antico dǣge, da cui deriva anche l’attuale dough, l’impasto del pane. Non è difficile immaginare questa donna alle prese con animali da latte, mungiture, magari la produzione di burro o di formaggio, e al tempo stesso il sapiente impasto di acqua, farina, sale e pasta madre, davanti a un forno in pietra.
Ma anche il formaggio rivela col nome delle storie nascoste: le vedremo insieme in uno dei prossimi articoli.
Articolo della Dott.ssa Antonella Losa, Biologa Nutrizionista.
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Riferimenti:
– Enciclopedia Treccani
– Oxford English Dictionary