L’importanza della tutela della biodiversità

1 Ottobre 2022 | Filiera

Intervista a Lisa Casali, scienziata ambientale, divulgatrice e autrice.

La biodiversità – la varietà di specie animali e vegetali del nostro pianeta – sta scomparendo a un ritmo allarmante negli ultimi anni, principalmente a causa di attività umane come le modifiche nell’utilizzo del suolo, l’inquinamento e il cambiamento climatico.

Un allarme che ognuno di noi deve comprendere profondamente per poter mettere in atto anche quei gesti quotidiani che possono contribuire a mantenere in equilibrio la fragile e preziosa relazione tra il pianeta e l’uomo.

Su questo tema abbiamo intervistato Lisa Casali:

Ciao Lisa,
sappiamo bene che la tutela della biodiversità è uno dei pilastri della sostenibilità, ma come spiegheresti a un bambino l’importanza di ogni specie del nostro pianeta?

Una bella domanda! Credo che di questi tempi, sia importantissimo sensibilizzare anche i più piccoli su questo tema. Sai, quando ero piccola l’offerta della televisione e di altri intrattenimenti non era vasta come oggi e io spesso mi ritrovavo a guardare dei documentari in televisione, che mi rendo conto potessero annoiare alcuni dei miei amici, ma io ne ero davvero un’appassionata, credo che sia proprio grazie a quei pomeriggi che la mia curiosità si sia trasformata in passione, poi in percorso di studi e successivamente nel mio lavoro.
Se dovessi spiegare cos’è la ricchezza della biodiversità a un bambino, anche piccolissimo, gli chiederei d’immaginare un baule pienissimo con dei giocattoli tutti diversi. Ci sarebbero i giochi destinati alle attività all’aperto o per le giornate di pioggia, quelli che useremmo da piccolissimi e quelli per quando saremmo più grandi, perché a seconda delle fasi della vita ci saranno giochi utili e anche giochi che potranno trasformarsi.
Basta pensare a una palla, dimensioni e materiali diversi, ma in fondo tutte le palle e le palline del nostro baule saranno bellissime e adattabili per moltissimi giochi.
Quel baule non è tanto diverso da un habitat o un ecosistema e ogni specie è unica, proprio come un gioco per un bambino. A quel bambino chiederei: “Ti piacerebbe trovare pochi giochi nel tuo baule, o tutti dello stesso materiale o tutti dello stesso colore?

Sono sicura che anche un bambino potrebbe comprendere che ogni specie è unica e ha un suo patrimonio genetico, ma ha anche un ruolo ben preciso nell’ecosistema, comprese quelle che crediamo più inutili, come potremmo pensare di una zanzara, ma sappiamo bene che anche un piccolo animale “fastidioso” per l’uomo può fa parte di una precisa catena alimentare che la collega all’ecosistema. 

Ma il “baule”, ovvero la biodiversità, è in continua evoluzione, giusto?

Certo! La capacità di adattarsi è una ricchezza incredibile di ogni specie del nostro pianeta, che da sempre deve fare fronte a cambiamenti e il baule continua a essere un ottimo parallelismo: se si romperà un gioco, perché lo abbiamo usato male o è rimasto sotto la pioggia, sarà importante averne altri per giocare e alcuni fatti da materiali resistenti alla pioggia.
Per tornare a un esempio più legato alla natura, se pensiamo a un bosco con tanti meli e immaginiamo che a un certo punto, ci sia un lungo periodo di siccità, ci saranno dei meli che moriranno e altri che potrebbero non essere più produttivi, ma potrebbe essercene una specie che sopravvive e che reagisca meglio. Purtroppo durante il secolo scorso, abbiamo molto standardizzato l’alimentazione e abbiamo preferito le varietà e le specie osservandone soprattutto la capacità produttiva, anche per fare fronte a momenti di crisi, ma oggi che abbiamo maggiore consapevolezza, dobbiamo velocemente correre ai ripari perché anche l’agricoltura è molto più vulnerabile.

Cosa possiamo fare oggi?

Sai bene che la pressione dell’uomo sull’ambiente è stata importante ed è responsabile del cambiamento climatico, che si è creato a causa della deforestazione, della distruzione di particolari habitat ed ecosistemi, con l’immissione di sostanze inquinanti, che in alcuni casi hanno inibito e inibiscono ancora la riproduzione di alcune specie, in primis di insetti che anche se piccoli, sono importantissimi per l’impollinazione delle piante, come per esempio le api. La domanda che dobbiamo porci se scompaiono molte specie d’insetti è: Chi impollinerà il melo e tutte le altre piante che fanno parte del nostro sistema alimentare e agricolo? Il tema è importante e potrebbe portare carenza di cibo anche per l’uomo!

Quali sono gli habitat da preservare più urgentemente?

Dal mio punto di vista tutti, ovviamente, ma è vero che gli habitat marini sono i primi in emergenza: le temperature dei mari si stanno alzando e per quanto le specie riescano ad evolversi e adattarsi, hanno bisogno di tempi lunghi. Un esempio sono le barriere coralline che sono in serio pericolo, pur essendo un patrimonio magnifico di biodiversità.

Cosa chiederesti di fare a un bambino, nel suo piccolo?

Anche i piccoli gesti sono importanti e possono fare la differenza, e i valori della sostenibilità insegnati a un bambino saranno preziosi per tutta la nostra società: inviterei i bambini a essere meno schizzinosi e più curiosi anche a tavola, mangiare una mela piccola o meno rossa, magari autoctona sarà un bel modo per preservare le tantissime specie di meli, mangiare anche i pesci piccoli e meno abituali, ma comunque presenti nei nostri mari, alleggerirà la pressione su determinate specie. Sarei felice che ogni bambino potesse, anche semplicemente sul suo balcone, crearsi il suo piccolo “orto”, ancor meglio se con dei semi di specie un po’ dimenticate. Inviterei anche i loro genitori a cambiare un po’ i modelli di spesa, osservando bene le etichette, preferire alimenti biologici e prendere in considerazione gli alimenti che provengono da filiere controllate e garantite e offrire una maggiore varietà a tavola.

Grazie Lisa, sei riuscita a spiegarci molto bene l’importanza e se, come credo, l’hanno capito i bambini, noi grandi non abbiamo proprio più scuse!

Inalpi partecipa all’ “Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile”, il piano d’azione globale ideato per migliorare la vita del pianeta e dei suoi abitanti entro i prossimi 10 anni. Sottoscritta nel 2015 dai governi dei 193 Paesi membri delle Nazioni Unite e approvata dall’Assemblea Generale dell’ONU, questa carta enuncia “17 Goals” – cioè obiettivi di sviluppo sostenibile in tema di ambiente, società ed economia – da realizzare non oltre il 2030.
Inalpi nel suo operato e nel suo modo di fare impresa, lavora ogni giorno per dare il proprio contributo al raggiungimento dei 17 Goals, a favore di una sostenibilità a 360 gradi: sociale, economica, ambientale. Perseguendo questo scopo, Inalpi ha scelto inoltre di essere Socio Sostenitore dell’Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo di cui condivide valori e obiettivi.

Intervista a Lisa Casali, scienziata ambientale, divulgatrice e autrice.

La biodiversità – la varietà di specie animali e vegetali del nostro pianeta – sta scomparendo a un ritmo allarmante negli ultimi anni, principalmente a causa di attività umane come le modifiche nell’utilizzo del suolo, l’inquinamento e il cambiamento climatico.

Un allarme che ognuno di noi deve comprendere profondamente per poter mettere in atto anche quei gesti quotidiani che possono contribuire a mantenere in equilibrio la fragile e preziosa relazione tra il pianeta e l’uomo.

Su questo tema abbiamo intervistato Lisa Casali:

Ciao Lisa,
sappiamo bene che la tutela della biodiversità è uno dei pilastri della sostenibilità, ma come spiegheresti a un bambino l’importanza di ogni specie del nostro pianeta?

Una bella domanda! Credo che di questi tempi, sia importantissimo sensibilizzare anche i più piccoli su questo tema. Sai, quando ero piccola l’offerta della televisione e di altri intrattenimenti non era vasta come oggi e io spesso mi ritrovavo a guardare dei documentari in televisione, che mi rendo conto potessero annoiare alcuni dei miei amici, ma io ne ero davvero un’appassionata, credo che sia proprio grazie a quei pomeriggi che la mia curiosità si sia trasformata in passione, poi in percorso di studi e successivamente nel mio lavoro.
Se dovessi spiegare cos’è la ricchezza della biodiversità a un bambino, anche piccolissimo, gli chiederei d’immaginare un baule pienissimo con dei giocattoli tutti diversi. Ci sarebbero i giochi destinati alle attività all’aperto o per le giornate di pioggia, quelli che useremmo da piccolissimi e quelli per quando saremmo più grandi, perché a seconda delle fasi della vita ci saranno giochi utili e anche giochi che potranno trasformarsi.
Basta pensare a una palla, dimensioni e materiali diversi, ma in fondo tutte le palle e le palline del nostro baule saranno bellissime e adattabili per moltissimi giochi.
Quel baule non è tanto diverso da un habitat o un ecosistema e ogni specie è unica, proprio come un gioco per un bambino. A quel bambino chiederei: “Ti piacerebbe trovare pochi giochi nel tuo baule, o tutti dello stesso materiale o tutti dello stesso colore?

Sono sicura che anche un bambino potrebbe comprendere che ogni specie è unica e ha un suo patrimonio genetico, ma ha anche un ruolo ben preciso nell’ecosistema, comprese quelle che crediamo più inutili, come potremmo pensare di una zanzara, ma sappiamo bene che anche un piccolo animale “fastidioso” per l’uomo può fa parte di una precisa catena alimentare che la collega all’ecosistema. 

Ma il “baule”, ovvero la biodiversità, è in continua evoluzione, giusto?

Certo! La capacità di adattarsi è una ricchezza incredibile di ogni specie del nostro pianeta, che da sempre deve fare fronte a cambiamenti e il baule continua a essere un ottimo parallelismo: se si romperà un gioco, perché lo abbiamo usato male o è rimasto sotto la pioggia, sarà importante averne altri per giocare e alcuni fatti da materiali resistenti alla pioggia.
Per tornare a un esempio più legato alla natura, se pensiamo a un bosco con tanti meli e immaginiamo che a un certo punto, ci sia un lungo periodo di siccità, ci saranno dei meli che moriranno e altri che potrebbero non essere più produttivi, ma potrebbe essercene una specie che sopravvive e che reagisca meglio. Purtroppo durante il secolo scorso, abbiamo molto standardizzato l’alimentazione e abbiamo preferito le varietà e le specie osservandone soprattutto la capacità produttiva, anche per fare fronte a momenti di crisi, ma oggi che abbiamo maggiore consapevolezza, dobbiamo velocemente correre ai ripari perché anche l’agricoltura è molto più vulnerabile.

Cosa possiamo fare oggi?

Sai bene che la pressione dell’uomo sull’ambiente è stata importante ed è responsabile del cambiamento climatico, che si è creato a causa della deforestazione, della distruzione di particolari habitat ed ecosistemi, con l’immissione di sostanze inquinanti, che in alcuni casi hanno inibito e inibiscono ancora la riproduzione di alcune specie, in primis di insetti che anche se piccoli, sono importantissimi per l’impollinazione delle piante, come per esempio le api. La domanda che dobbiamo porci se scompaiono molte specie d’insetti è: Chi impollinerà il melo e tutte le altre piante che fanno parte del nostro sistema alimentare e agricolo? Il tema è importante e potrebbe portare carenza di cibo anche per l’uomo!

Quali sono gli habitat da preservare più urgentemente?

Dal mio punto di vista tutti, ovviamente, ma è vero che gli habitat marini sono i primi in emergenza: le temperature dei mari si stanno alzando e per quanto le specie riescano ad evolversi e adattarsi, hanno bisogno di tempi lunghi. Un esempio sono le barriere coralline che sono in serio pericolo, pur essendo un patrimonio magnifico di biodiversità.

Cosa chiederesti di fare a un bambino, nel suo piccolo?

Anche i piccoli gesti sono importanti e possono fare la differenza, e i valori della sostenibilità insegnati a un bambino saranno preziosi per tutta la nostra società: inviterei i bambini a essere meno schizzinosi e più curiosi anche a tavola, mangiare una mela piccola o meno rossa, magari autoctona sarà un bel modo per preservare le tantissime specie di meli, mangiare anche i pesci piccoli e meno abituali, ma comunque presenti nei nostri mari, alleggerirà la pressione su determinate specie. Sarei felice che ogni bambino potesse, anche semplicemente sul suo balcone, crearsi il suo piccolo “orto”, ancor meglio se con dei semi di specie un po’ dimenticate. Inviterei anche i loro genitori a cambiare un po’ i modelli di spesa, osservando bene le etichette, preferire alimenti biologici e prendere in considerazione gli alimenti che provengono da filiere controllate e garantite e offrire una maggiore varietà a tavola.

Grazie Lisa, sei riuscita a spiegarci molto bene l’importanza e se, come credo, l’hanno capito i bambini, noi grandi non abbiamo proprio più scuse!

Inalpi partecipa all’ “Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile”, il piano d’azione globale ideato per migliorare la vita del pianeta e dei suoi abitanti entro i prossimi 10 anni. Sottoscritta nel 2015 dai governi dei 193 Paesi membri delle Nazioni Unite e approvata dall’Assemblea Generale dell’ONU, questa carta enuncia “17 Goals” – cioè obiettivi di sviluppo sostenibile in tema di ambiente, società ed economia – da realizzare non oltre il 2030.
Inalpi nel suo operato e nel suo modo di fare impresa, lavora ogni giorno per dare il proprio contributo al raggiungimento dei 17 Goals, a favore di una sostenibilità a 360 gradi: sociale, economica, ambientale. Perseguendo questo scopo, Inalpi ha scelto inoltre di essere Socio Sostenitore dell’Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo di cui condivide valori e obiettivi.

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